ASPIRAPOLVERE PORTA A PORTA: FRODE DA 12 MILIONI DI EURO
Data pubblicazione
15/03/2011 19:40:06
Vendevano aspirapolvere porta a porta e hanno frodato il fisco per più di 12 milioni di euro: questo è quanto ha scoperto la Guardia di Finanza circa alcune imprese, tra loro collegate, che operavano a Incisa Val D'Arno e Reggello.
Le tre imprese furono coinvolte l'anno scorso in un'inchiesta su una presunta associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale e in commercio per la vendita di un aspiratore, per l'accusa spacciato come un apparecchio elettromedicale anti-acaro capace di risolvere i problemi legati a malattie respiratorie e curare l' asma. Cinque le misure di custodia cautelare che vennero disposte nel maggio 2010.
Gli accertamenti fiscali hanno poi permesso di ipotizzare, si spiega in una nota delle fiamme gialle, il reato di infedele dichiarazione nel 2008 e 2009 - indagati cinque amministratori delle società -, perché non sarebbero confluite nelle stesse dichiarazioni ricavi e Iva ''derivanti da un rilevantissimo numero di vendite effettuate senza fatture''. Le fiamme gialle hanno ricostruito, attraverso accertamenti bancari, incassi derivanti da 'prestiti al consumo'' stipulati dagli acquirenti degli elettrodomestici con società finanziarie.
Per molte di queste vendite non risulterebbero essere state emesse fatture. In alcuni casi poi sarebbero stati stipulati anche prestiti fittizi, con firme false e ai clienti sarebbe stato ingiunto di pagare rate per finanziamenti mai richiesti. Complessivamente sono stati denunciati per infedele presentazione delle dichiarazioni dei redditi 5 amministratori delle 3 società.
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