Non hanno ricevuto risposte soddisfacenti le interrogazioni presentate dall’UDC in consiglio comunale a Figline Valdarno, circa le modalità di chiusura del ponte sull’Arno. Il documento chiedeva come mai tali chiusure non fossero state predisposte, quantomeno, nei periodi di vacanza delle scuole, onde limitare il disagio per una grossa fetta di popolazione. La risposta (“a Natale non eravamo pronti, a Pasqua la provincia non voleva arrivare per non veder lievitare i costi”) rispecchia in maniera sconfortante come l’Amministrazione Comunale, ma anche la popolazione, di Figline, terra di “frontiera”, siano tenuti in scarsissimo conto dall’Amministrazione Provinciale di Firenze.
La nostra sollecitazione per “contare di più” in una provincia e in una Regione che così poca considerazione hanno per i figlinesi si è concretizzata in un ordine del giorno, presentato dall’UDC e approvato all’unanimità, che sollecita il completamento della variante in riva sinistra, ed inoltre incalza sulla indifferibilità della realizzazione di un secondo ponte del quale, unico comune del comprensorio, siamo inspiegabilmente privi.
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