IL SINDACO NOCENTINI INTERVIENE SULL'UNIONE DEI COMUNI
Data pubblicazione
29/07/2010 11:21:16
A seguito degli sviluppi sull’Unione dei Comuni, il Sindaco di Figline Valdarno, Riccardo Nocentini, interviene spiegando la propria posizione.
“Non sono contrario all’Unione dei Comuni a 9, ma quello che è stato fatto è un percorso che né Figline, né Incisa hanno condiviso; Rignano invece ha preso un’altra strada nonostante tutto il lavoro e i passaggi istituzionali svolti insieme.
Lo statuto votato in vari Comuni è il ‘potenziamento della comunità montana’ e ha poco a che fare con il lavoro che abbiamo portato avanti nel Valdarno Fiorentino per l’Unione a 3.
L’Unione a 9 era una prospettiva che avevamo previsto anche nello statuto del Valdarno fiorentino e ne doveva essere il proseguimento, ma doveva essere basata su contenuti concreti e non sul semplice assunto che più siamo e maggiore è il nostro valore politico: la politica deve essere fatta di contenuti, non solo di contenitori.
Ritengo che lo statuto a 9 sia stato portato avanti con troppa fretta e poca partecipazione.
Inoltre a mio parere lo statuto è semplicemente inapplicabile perché contempla una governance ingestibile, è una scatola vuota (non si sa che servizi ci saranno tranne quelli montani), non c’è alcuna sicurezza sui costi di gestione (la Comunità montana ha 37 dipendenti e diverse strutture) e neanche sui finanziamenti. Inoltre la Regione Toscana in autunno farà una legge su questa materia e non sappiamo se sarà compatibile con questo statuto. Questo statuto è inapplicabile, quindi paradossalmente va bene solo a chi non l’ha votato. Chi l’ha fatto passare dai Consigli comunali lo lascerà - a mio parere - lettera morta.
Non mi sottraggo comunque a un tavolo di discussione e approfondimento sullo statuto, la visione è più importante delle nostre incomprensioni e dobbiamo verificare se ci può essere una sintesi tra gli interessi e gli obiettivi di tutti i 9 Comuni.
Andrò al tavolo con due idee forza:
1) l’Unione deve avere una pluralità di servizi che vadano ben oltre quelli della Comunità montana e dovrà essere policentrica. Se il centro dei servizi montani è Rufina, Figline dovrà essere il centro per tutti gli altri e nuovi servizi;
2) deve esserci chiarezza sui costi e deve essere netta la distinzione tra quello che c’era prima - che i Comuni montani dovranno continuare a finanziare - e quello che stiamo costruendo di nuovo e che dovrà invece essere un costo, ma anche un’opportunità per tutti.
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