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Visto il buon risultato ottenuto e la simpatia con la quale la cittadinanza in queste settimane ha accolto la manifestazione “I Clown Silenziosi”, per ringraziare tutti i figlinesi sarà effettuata una proiezione fuori programma giovedì 29 luglio presso l’hotel villa Casagrande.
La proiezione avrà luogo presso il chiostro dell’ Hotel Villa Casagrande di Figline Valdarno (FI) .
INGRESSO GRATUITO .
Si potrà assistere allo spettacolo rimanendo a cena. Per prenotazioni telefonare al n. (055) 952403
La scheda del film: “TEMPI MODERNI” (MODERN TIMES – U.S.A. 1936)
TRAMA
Una mandria di buoi va al macello, una folla di operai va in fabbrica. Charlot si ritrova per caso alla testa a una manifestazione operaia, trova lavoro in una fabbrica superautomatizzata e viene messo alla catena di montaggio; in fabbrica il padrone lo segue ovunque su un grande schermo, gli ingranaggi di una gigantesca macchina lo catturano. Viene poi alle prese con la macchina che nutre gli operai automaticamente. A sette anni dall'introduzione del sonoro Chaplin gira un film muto, ma non sbaglia. Le sue gag al vetriolo irridono all'"American way of life" e all'ottimismo del New Deal come meglio non avrebbe potuto alcun discorso. La satira dell'uomo che diventa un oggetto per la società dei consumi, ha l'allegra disinvoltura dell'anarchia.
COMMENTO CRITICO DI MORANDO MORANDINI
Charlot, operaio alla catena, è vittima e cavia delle macchine che letteralmente lo “mangiano” e lo mandano in tilt. Perde il posto, trova lavori occasionali, se ne va con una monella. Cinque anni dopo Luci della città (1931) C. Chaplin fa un film sonoro, ma non parlato (con dialoghi ridotti a borborigmi e una canzone di parole informi, cantata dallo stesso Chaplin di cui si ascolta la voce per la prima volta). Satira sociale in difesa della dignità dell'uomo contro il dominio della macchina. Almeno una mezza dozzina di scene memorabili. “... C. attaccò l'asservimento dell'uomo ai dogmi della produttività, sia nel regime del profitto sia in quello dello stakanovismo. Tempi moderni è ora più moderno che mai perché anticipa quella fede anarchica nella coppia, quella semimilitante moda “beatnik” che è sempre più emergente non soltanto tra i giovani anglosassoni, ma anche tra la gioventù dei paesi comunisti” (R. Durgnat, 1972).
Il cineclub Lumiere
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